PRESENTAZIONE

Gli anni passano ed aumentano i ricordi, a volte gioiosi a volte tristi, del passato. Oggi sono numerose le rievocazioni, le pubblicazioni della grande guerra, ma non sempre soddisfano per obiettività, equilibrio ed interesse la gente e quanti hanno in mente ancora qualche loro antenato, che di quelli eventi fu attore partecipe. In questi tempi di grandi sconvolgimenti, di terrore, di guerre ci tornano alla mente episodi già visti e narrati da scrittori e personaggi ormai famosi. La prima guerra mondiale ha lasciato alle spalle tante sofferenze, feriti e morti che il tempo ci ha aiutato a dimenticare e ricordare con maggior serenità. La riflessione permette di recuperare il senso della vita ed il valore della pace. Abbiamo avuto la fortuna di scoprire la corrispondenza di un nostro concittadino conservata, quasi integralmente e con estrema cura per oltre 90 anni. Dentro alle lettere ed alle cartoline si possono riscoprire e toccare quasi con mano le esperienze umane del soldato chiamato a difendere la Patria, nello stesso tempo le sue preoccupazioni, la sua fame, i suoi pensieri, le sue pene provocate dalla guerra. Si possono scorgere il senso del dovere, l’impegno del combattente, il rispetto per le funzioni ed i ruoli e nello stesso tempo la speranza, il desiderio che tanto orrore abbia a finire in fretta. La prigionia, la fame, la determinazione a restare vivo per tornare ad abbracciare la madre e la famiglia, sono momenti forti che coinvolgono anche emotivamente il lettore. Potremo definirlo un nuovo diario di guerra che ci conferma, se fosse necessario, nell’impegno di valorizzazione dell’uomo e nella giusta esigenza di ogni uomo di poter vivere in modo dignitoso e libero. Questa corrispondenza si inserisce in un filone narrativo e storico che merita ancora attenzione e valorizzazione. Raccontare il passato, le vicende umane è arte antica, ma anche sempre nuova che mette in mostra come anche un piccolo paese ed un uomo come tanti altri abbiano contribuito alla nostra storia di popolo e comunità in cammino verso la crescita umana e culturale, verso un futuro migliore. Siamo orgogliosi che un nostro concittadino abbia lasciato traccia scritta di vicende e tempi già acclamati da altre persone importanti come Sironi, Gadda ed altri. L’associazione Laboratorio Brendola vuole contribuire ad allargare le conoscenze storiche di eventi che furono vicini alla gente e alle sue radici di comunità. Gino Zimello con la sua prosa e la sua corrispondenza di guerra e prigionia ci lascia un patrimonio importante, concreto e reale che riassume la sua esperienza e di tanti compagni brendolani che hanno partecipato agli eventi della Grande Guerra. Nelle sue narrazioni ritroviamo nomi e notizie di altri brendolani al fronte, uno scorrere fluido della penna, cosa rara per il tempo, che ci permette un comprensione immediata di tanti eventi. Gino Zimello fece parte di quella moltitudine di persone che uscivano per la prima volta dalla valle, dai monti e dai colli natii. Certo era preoccupato, ma pieno di dignità, buono come sempre, disciplinato e timido, fiducioso che la guerra sarebbe finita in fretta. Fu gettato in fretta e furia nel combattimento, i cui bagliori giungevano fino alle porte di casa sua, per salvare la patria e la sua terra. Le pagine riprodotte, i cui manoscritti originali sono conservati integralmente, non appartengono ora solo alla famiglia, ma a tutta la comunità che viene rappresentata dal nostro autore. La riproduzione, a parte qualche nota integrativa, è praticamente integrale e, senza dubbio, coinvolge emotivamente il lettore anche nelle sue parti più ripetitive al punto da provare le stesse sensazioni di chi scriveva. Merito e riconoscenza quindi a chi ha conservato per tanti anni il materiale documentario. Un grazie ai membri dell’Associazione Laboratorio Brendola umili trascrittori, ai gruppi Alpini di Brendola e S. Vito, all’Associazione Combattenti e Reduci, All’Anpi, per il sostegno alla stesura del libro.

ASSOCIAZIONE LABORATORIO BRENDOLA

IL PRESIDENTE

VISONA’ DR. GIUSEPPE