IL PAESE DI ORIGINE

Nel periodo 1915- 1919 della grande guerra Brendola contava circa 4 mila persone, sparse nelle varie contrade, sotto la guida dell’amministrazione del generale Pasti in carica come sindaco dall’agosto del 1914 fino a dicembre 1919. Durante la guerra partirono da Brendola 735 soldati e di questi 70 furono fatti prigionieri, 100 furono feriti 8 rimasero mutilati. Fatto non trascurabile 12 dei nostri compaesani furono decorati al valor militare e 65 morirono in guerra. La parrocchia era retta da don Francesco Cecchin.

ANNO

NATI

MORTI

1915

124

75

1916

107

72

1917

81

50

1918

80

111

1919

86

70

La stampa era uno strumento importante anche in quei tempi e controllato attentamente per evitare che notizie riservate venissero utilizzate dal nemico. Questa preoccupazione permetteva in realtà di imbrigliare la dissidenza. Inoltre a livello paesano circolavano giornali di sicura fedeltà alla Chiesa. A titolo di curiosità riporto il numero degli abbonamenti ai giornali o periodici fornito dal cappellano don Antonio Danese impegnato a favore della buona stampa:

Corriere Vicentino n° copie 25
Operaio cattolico n° copie 325
Avvenire d’Italia n° copie 11
Mulo n° copie 10
Bastone n° copie 10
Sementi e sementi n° copie 80

Questa era la maggior parte della stampa locale che serviva come fonte di informazione sulle vicende belliche e sui fatti della vita quotidiana. Di questi giornali, per lungo tempo, chiede la spedizione il nostro Gino Zimello presso il centro di addestramento a Collecchio. Tutti erano convinti che la guerra dovesse durare poco e speravano che i figli, i mariti soldati in fretta sarebbero ritornati alle loro case. In paese durante la guerra, nel 1916, l’arciprete esegue il censo di tutta la parrocchia annotando nei registri i seguenti numeri: 683 famiglie, 2093 uomini, 2059 donne, fanciulli 1537, soldati 333

CONTRADA

UOMINI

DONNE

FANCIULLI

MILITARI

TOT.

Chiesa

112

122

71

13

234

Secole

20

26

22

3

46

Bregolo

37

35

32

9

72

Valle

194

177

126

34

371

Goia

170

158

114

37

328

Scarantello

52

57

46

13

119

Soastene

19

15

11

5

34

Muraroni

80

68

60

8

148

Castello

39

46

20

8

85

Monti Comunali

40

32

39

1

72

Lavo

45

61

35

4

106

Costa

85

90

80

15

177

S.Valentino

54

74

47

8

183

Scaranto Palina

78

82

77

7

244

Maraschion

49

32

21

8

110

Monterosso

57

49

54

9

169

Grotte

53

53

45

5

156

Colombara

28

18

22

3

71

Guarenti

55

54

39

15

163

Tovo

20

22

17

4

63

Cerro

35

34

24

4

97

Revese

71

68

64

9

212

S.Marcello

46

50

35

5

136

Vo’

289

306

197

40

832

Madonna

20

11

4

6

41

Orna

23

16

22

3

63

Palazzina

7

10

5

22

Pedocchio

70

66

40

19

195

Casoni

9

12

5

1

27

Casavalle

32

30

25

6

93

Casetta

31

45

26

8

110

Canova

115

94

80

12

301

Rondole

32

28

26

6

92

Colombara

9

10

3

3

25

Fangosa

7

8

2

2

19

Famiglie numerose con una media di 7 figli erano un serbatoio notevole di “carne da macello” per il nostro esercito ed i generali che non ebbero mai a preoccuparsi, fino alla rotta di Caporetto, nel rimpiazzare le perdite delle terrificanti battaglie.

Proprio nel 1916 viene chiamato a difesa della Patria il nostro Gino Zimello ed inizia la sua corrispondenza.

Casa Zimello 1900