PREMESSA

L’acqua non è solo l’amalgma del nostro corpo, è stata anche il primo amalgama della società, di qualunque epoca e tempo. L’uomo è un animale sociale, non può vivere da solo e da sempre i gruppi di uomini si sono incontrati intorno all’acqua dolce, sulle rive di un fiume, di un lago, di una sorgente. E’ lì che sono cominciati gli scambi e poi strutturati i commerci e sono sorti i villaggi e le città. Il corpo umano è costituito per il settanta per cento di acqua. Un individuo di cento chili si porta tutto il giorno settanta chili di questa preziosa sostanza.

O forse è l’acqua che si porta dietro l’individuo?Quindi ognuno di noi ogni giorno assume due litri e mezzo di acqua e ne perde altrettanti. L’acqua non è un elemento in cui noi ci muoviamo, un contorno, una cornice, ma qualcosa di più importante. E’ parte integrante di noi stessi. Senza acqua si muore, con l’acqua inquinata arrivano malattie, con poca acqua si vive male. La storia è anche la storia dell’acqua per bere, lavarsi, per le fontane, per l’irrigazione, per l’industria. Significa acqua da usare in mille modi, con parsimonia e senza sprechi, con rispetto. Lo sapevano bene i nostri avi che non pagavano le tasse sugli scarichi, ma che conoscevano il costo per catturarla e trasportarla. Le comodità fanno dimenticare l’essenza, l’importanza dell’acqua e il bene fondamentale che, purtroppo, non è inesauribile.

E’ il caso di riportare alla nostra attenzione ed alla nostra preoccupazione l’acqua. L’acqua dolce nasce per evaporazione dall’acqua salata del mare e degli oceani ed è condizionata dalle condizioni climatiche della terra.

Noi abbiamo attinto a tutte le risorse della terra come il petrolio, le piante, la pesca, gli animali. Abbiamo modificato questo equilibrio e probabilmente stiamo modificando in maniera pericolosa l’assetto climatico con impoverimento della quantità di acqua dolce disponibile. Le piante trattengono con le foglie il venticinque per cento della pioggia che cade, ne utilizzano il cinquanta e solo il venticinque per cento torna velocemente al mare. Deforestizzando quanta acqua perdiamo? Abbiamo prelevato e sprecato tanta acqua e contemporaneamente abbiamo ridotto i depositi sotterranei e le riserve forestali.

Marzo 2003 : il Forum delle Nazioni Unite di Kyoto ha trovato un accordo solo sulla conta dei morti (più di due milioni di bambini uccisi ogni anno dalla mancanza d’acqua pulita). Sulle soluzioni nessun passo avanti a parte un generale appello ad un maggior impegno ed ad iniziative concrete. Era questo il terzo forum mondiale sull’acqua e purtroppo non è giunto al riconoscimento della definizione di acqua come “diritto dell’uomo”. Nessuna iniziativa concreta e probabilmente nel 2020 gli assetati potrebbero raggiungere quota 4 miliardi, più di metà della popolazione mondiale. Il tema dell’acqua è entrato anche negli interessi dei partecipanti alla Giornata mondiale del Clima.

Le misure previste per mitigare il cambiamento climatico sono inadeguate e bisognerebbe tagliare adeguatamente le emissioni di gas serra nell’atmosfera per ridurre i rischi e l’incertezza futura. Il cambiamento di clima influisce sulle risorse idriche e costa centinaia di miliardi all’intera comunità mondiale. Abbiamo in vista un allarme siccità: è in pericolo un uomo su quattro ha dichiarato l’Organizzazione meteorologica mondiale.

In questo anno particolare l’Associazione Laboratorio Brendola vuole dedicarsi al tema dell’acqua mostrando alcuni passaggi storici che hanno portato l’acqua nelle nostre case. Abbiamo rivisto l’acquedotto, i pozzi, i lavatoi, i mulini, le fontane, le brentane, le risorgive per giungere ai giorni nostri dove mancano la coscienza ed il ricordo del valore dell’acqua. Sperperiamo senza riflettere una risorsa vitale, sperperiamo cifre paurose per acque minerali che niente offrono di speciale rispetto a quanto esce dal rubinetto di casa. La nostra attenzione dovrebbe essere continua e costante sul controllo della bontà e qualità dell’acqua delle nostre case, del nostro acquedotto.

Se i soldi che sprechiamo per acquistare acque minerali e smaltire la plastica delle bottiglie fossero impiegati in altre iniziative potremmo migliorare la qualità della vita e della salute collettiva. Le distrazioni, le mancate conoscenze hanno un costo notevole per l’intera comunità e favoriscono quanti sanno approfittare di un falso concetto di qualità e di salute.

Quest’ultima si difende richiedendo controlli e qualità sugli impianti di presa, distribuzione e manutenzione dell’acquedotto, evitando inquinamenti delle falde, mantenendo una qualità dell’aria entro i parametri stabiliti. Il quadernetto vuole convincere tutti che questi impegni, queste attenzioni, queste nostre storie devono essere un diritto dovere che ogni concittadino deve esercitare per il bene personale e comunitario.

La difesa della salute è un obbligo collettivo e si attua in ogni momento della giornata, in qualsiasi luogo ci troviamo ad operare indipendentemente dagli orientamenti politici e religiosi. La storia delle sofferenze, fatiche e lotte dei nostri padri per avere un’acqua potabile e di facile uso, non possono andare nel dimenticatoio pena la perdita di un patrimonio indispensabile anche per il futuro. Ricostruendo la storia della conquista dell’acqua inevitabilmente si incontrano i momenti più importanti di una comunità.

Il controllo delle acque diventa di conseguenza una priorità irrinunciabile e condivisibile dall’intera comunità locale. La vigilanza non è mai troppa quando si è coscienti del valore inestimabile che possediamo potendo godere dell’acqua fonte di vita.

Un cattivo uso dell’acqua o un danno alle fonti di approvvigionamento è un reato gravissimo contro l’umanità e va a togliere “un diritto essenziale dell’uomo”.

Associazione Laboratorio Brendola
Il Presidente
GIUSEPPE VISONA’