INTERNI

Al pianterreno troviamo la cusina, alla quale si accede direttamente dalla porta d’ingresso {o tramite un corridoio}. Aveva sempre il focolare cosi formato: la parte frontale della base era generalmente in pietra (basalto) con in mezzo un cassetto dove si tenevano il sale e i fiammiferi (fulminanti), mentre dove brucia il fuoco le pareti interne erano rivestite di mattoni refrattari. Le spalle del focolare erano quasi sempre formate da pietra grezza bianca.
Su un lato della cucina si apre sempre un piccolo vano “attrezzato”, adibito a seciàro {acquaio} e ripostiglio, dove, a volte, vi è collocata la stessa scala. Il materiale del seciaro era costituito da un’ampia e lunga pietra con bordi rilevati (6-8 cm.) posto in pendio verso lo scolo( questo scaricava a cielo aperto sul retro della casa. La “sgiosarola” (scolapiatti) era formata da un ripiano inclinato in legno appoggiata sul “seciaro” e rivestita da una lamina di zinco (banda). La cucina può inoltre essere affiancata dalla càneva, cioè dalla cantina, o da una stanza da letto. Il secondo piano ospita le càmare da letto e può essere anche privo di soffittatura {cioè essere un sottotetto}. Il granaro, che usualmente si trova al secondo piano, per le case a tre livelli, può in questo caso occupare qualche locale del primo piano. Le finestre del terzo piano adibito a granaio sono di solito molto più piccole, sia perché ci troviamo in un sottotetto, sia perché le finestre qui servono per far passare l’ aria più che la luce, e quindi possono tranquillamente essere di ridotte dimensioni. Il tetto è in coppi e la pendenza delle falde è in genere modesta il che, tra l’altro, limita l’inevitabile slittamento verso il basso del manto di copertura. Le pareti divisorie al piano terra erano intonacate più o meno ruvidamente con la calce che veniva rinnovata ogni uno o due anni, specialmente in cucina. Poco lontano dalla casa c’era sempre la “busa” della calce viva usata non solo per imbiancare le stanze, ma anche con il “verderame “ per proteggere le viti dalle malattie fungine.