CONCLUSIONI

Scusandoci per eventuali dimenticanze ed errori, per i limiti dell’opera, per quanto non abbiamo evidenziato a dovere, ci auguriamo di aver contribuito a stimolare una riflessione sulla vita e sul valore di ogni persona, di ogni nostro concittadino. Sono i problemi che scandiscono la discontinuità della nostra vita e che incontriamo sempre in qualsiasi attività a spingerci alla ricerca e al cambiamento. Sono queste variazioni ed imprevisti che danno valore alle nostre azioni e ci fanno capire che cosa significano il merito e la compiutezza.

L’essere umano ha bisogno di problemi e di sfide per tener desto il suo cervello, per mantenere attivo il suo ritmo vitale. L’uomo quando non pensa, non “spreme le meningi”, si perde in fantasticherie, in crucci sciocchi e senza valore, si ripiega su se stesso soffrendo d’ansia e depressione. E’ per lo stesso motivo che il lavoro dell’operaio alla catena di montaggio è molto pesante. Deve ripetere, in modo monotono, gli stessi gesti, inibendo la sua fantasia, la sua tendenza ad esplorare, il suo desiderio di pensare, di risolvere problemi complessi. La vita di un tempo era più faticosa, ma più appassionante, più adatta al cervello umano. Basti pensare al contadino che non abbiamo citato in queste pagine per capire.

Egli doveva programmare le sue azioni, affrontare gli imprevisti del tempo e della natura. Decidere quando arare, quando seminare, quando mietere, osservare le fasi della luna, scrutare il cielo per falciare il fieno oppure per salvare il raccolto dalla tempesta, dar da mangiare e da bere agli animali, mungere le mucche, assisterle nel parto, saper potare un albero, fare un innesto, costruire un canestro, riparare un attrezzo, tutte attività faticose, ma ricche e variegate che coloravano l’anima e la mente ogni giorno. Per questo motivo abbiamo ricordato tutti questi mestieri e persone. Per questo ci auguriamo che i ricordi aiutino a stimolare le persone ed i giovani che leggeranno ad utilizzare tutte le conoscenze e le qualità che possiedono per diventare artefici e creatori di una comunità nuova a misura d’uomo e piena di speranza per tutti.

Siamo convinti che, in un mondo dove si diffonde il culto del denaro, la gente abbia sempre più bisogno di vivere in una comunità dove ci sia più calore umano, più onestà, più giustizia, più pulizia morale, più bellezza. Lo sviluppo economico, senza valori, senza comunità, senza cultura distrugge i simboli stessi della modernità e crea una classe dirigente che parla solo di danaro, di carriera, di quotazioni ed acquisizioni. Quindi se vogliamo fondare la nostra speranza su solide basi dobbiamo domandarci quali sono le vere forze positive su cui fare affidamento. La storia di tante persone comuni è certamente un pilastro da valorizzare come abbiamo tentato di mostrare in queste pagine.