INTRODUZIONE

Questo quadernetto è dedicato ad un patrimonio brendolano quasi dimenticato e in via di estinzione. Agli albori del terzo millennio l’Associazione Laboratorio Brendola ha pensato di richiamare e trasmettere a quanti dimorano nel territorio tanti antichi saperi e vecchie consuetudini a testimonianza di una cultura popolare, che ha costituito e continua ad essere la base dell’attuale sviluppo e del nostro futuro.
L’intento non vuole avere connotati nostalgici e rievocativi di un passato recente come momento felice e senza tensioni, sofferenze, difficoltà economiche e sociali, ma evidenziare come il sistema di vita locale sapesse rispondere alle necessità ed ai bisogni del tempo nel rispetto di alcuni principi e valori condivisi.
È la storia di piccoli e continui adattamenti alle esigenze della casa, del lavoro, attraverso la realizzazione di manufatti, attrezzature, lavorazioni antiche e nuove.
Per praticare tali arti e mestieri erano necessarie, contrariamente a quanto si pensa, conoscenze complesse che si apprendevano fin da piccoli e che diventavano bagaglio culturale personale di autonomia ed autosufficienza per tutta la vita.
Attitudini ed abilità che potevano assicurare in qualsiasi momento la sopravvivenza in un mondo con scarsi mezzi e disponibilità economiche. All’occorrenza e nei ritagli di tempo si potevano lavorare materiali e costruire attrezzi da scambiare od utilizzare nel proprio mestiere. Solo negli ultimi quaranta anni la società del benessere ha permesso la disponibilità di competenze tecniche altamente specialistiche.
La complessità ambientale brendolana con colline e pianura, con acqua, campi e boschi ha offerto notevoli opportunità e diversificazioni nelle scelte. L’omogeneità dei materiali disponibili in loco hanno favorito l’integrazione armonica delle attività con il contesto ambientale mantenendo inalterato il paesaggio fino all’avvento dell’industrializzazione.
È in questo contesto ambientale che si realizzavano momenti di divertimento, di gioco ormai scomparsi e sostituiti dal consumo individuale di Tv, videogiochi e computer.
Anche la religiosità ha mutato i suoi aspetti esteriori eliminando quasi senza colpo ferire santini, icone, rogazioni e recite di “giaculatorie”.
Esistevano anche allora circolazioni di mode e scambi culturali con i paesi limitrofi, che tuttavia mostravano una certa omogeneità tipica della pianura veneta.
L’Associazione Laboratorio Brendola, conscia della abbondante letteratura in merito e dei limitati mezzi economici a sua disposizione, non pretende realizzare un’opera riassuntiva ed unica, ma evidenziare gli aspetti localistici e paesani di una cultura popolare troppo spesso trascuratae dimenticata.
Gli avvenimenti del paese sono sempre raccontati attraverso le persone importanti, che contano economicamente per la dimensione del loro patrimonio e per la posizione sociale che occupano all’interno della comunità. Oggi vogliamo raccontare la storia attraverso le attività più normali del quotidiano vivere della gente comune.
Ci auguriamo che il quadernetto resti a testimonianza di un mondo ormai lontano, troppo velocemente disprezzato, dimenticato in favore di un progresso che, con i suoi scheletri nell’armadio e con una vita comunitaria condizionata, a volte, solo dai furbi, non si realizza per tutti i concittadini, in particolare i più umili.

ASSOCIAZIONE LABORATORIO BRENDOLA

Il Presidente

GIUSEPPE VISONÀ