PIAZZETTA DEL VICARIATO
Angolo silenzioso e suggestivo che sembra proiettarci in una dimensione d’altri tempi, fuori dal traffico e dal rumore di tutti i giorni. Su questa piazzetta si affacciano importanti edifici: il complesso di Villa Pagello, a sinistra l’ottocentesco villino Maluta, a destra l’antica casa del Vicario.
VILLA PAGELLO
Edificata dai Revese, ristrutturata poi da Antonio Maria da Porto (cui si devono le ampie sale ornate di dipinti e stucchi), passò poi ai Cita e, attualmente, è di proprietà Pagello. Il progetto dell’edificio e tutto il porticato risalgono al XVII° secolo, opera di architetto ignoto. Il prospetto della villa, sobrio ed elegante, è articolato su tre piani armoniosamente proporzionati. L’ampio intervallo di parete tra il piano nobile e il sottotetto dona largo respiro all’insieme architettonico. L’edificio è coronato da statue, vasi e dallo stemma centrale; di rilievo soprattutto le statue, molto vicine allo stile del Marinali. Fiancheggia la villa un notevole porticato che presenta elementi gotici nell’arco d’ingresso al rustico e nel basamento delle colonne.
VILLA MALUTA
A ovest della piazzetta sorge il villino Maluta, costruito alla fine dell’ottocento in stile lombardesco, sul luogo dell’antico oratorio di S.Rocco.
L’aspetto dell’edificio è semplice e grazioso; l’ingresso, sopraelevato da tre gradini in pietra, è circondato da una balaustra anch’essa in pietra, finemente traforata.
I lati dell’edificio sono tinteggiati a fasce ocra e rosso; questa tipologia è ripresa nei pilastri del portico, costruiti in pietra, alternata a mattoni.
Di particolare interesse il parco della villa, ricco anche di essenze esotiche, disegnato da GianBattista Cita, con l’aiuto di Luigi Toniato.
CASA DEL VICARIO
L’edificio ha subito nei secoli svariate manomissioni ed una recente ristrutturazione, per cui risulta difficile una datazione precisa; come residenza del Vicario, si può farla risalire alla fine del XIV° secolo, anche se alcune tracce architettoniche lasciano ipotizzare un’origine più remota.
Il Vicario, presente già durante la sottomissione ai Visconti, continuò ad esercitare le sue mansioni durante la dominazione di Venezia. Dipendeva direttamente dal Podestà di Vicenza ed era scelto tra i cittadini più probi che avevano già compiuto 25 anni. Entro un mese dal suo insediamento, il Vicario, affacciandosi al poggiolo dell’edificio, doveva leggere pubblicamente il decreto con cui gli si conferiva il mandato, faceva conoscere le leggi e promulgava sentenze su questioni o liti civili, sorvegliava l’esazione delle tasse, impediva i giochi d’azzardo, controllava lo spurgo dei canali d’acqua ed era obbligato a trasmetterne notizia al Podestà di Vicenza ogni due mesi.
Caduta la Repubblica di Venezia, fu costituita una Giunta comunale di sette cittadini: sei per gli uffici di economia e polizia; il settimo era il Vicario di prima, con la funzione di Giudice.
THE SMALL SQUARE OF THE VICARIATE
It is a peaceful and charming little corner, which seems to bring us back to a dimension of time long gone, away from the traffic and every-day sounds. Some important buildings face this little square: the premises of Villa Pagello, on the left side the small Villa Malutta and on the right side the ancient Home of the Vicar.
THE VILLA PAGELLO
Built by the Revese family and then restored by Antonio Maria da Porto (who was responsible for the large rooms decorated with paintings and stuccos), it then became the property of the Cita family and, at present, it belongs to the Pagello family. The plan of the building and the entire portico go back to the 17th century, and are the work of an unknown architect. The austere and elegant façade of the villa is devided into three harmoniously proportioned orders. The spacious interval of the wall between the noble floor and the garret gives to the entire project an impression of wide breath. The villa has some statues, vases and a central coat-of-arms at its top: rather noticeable are, in particular, the statues, which are very close to the style of Marinali. At the side of the villa there is an extensive colonnade, which presents some gothic elements in the arch leading to the rural premises and in the bases of the columns.
VILLA MALUTA
To the West of the small square there is the small Villa Malutta, built at the end of the 19th century in the “Lombard” style on the site of the ancient Oratory of Saint Rocco.
The building has a simple and pretty look: three stone steps lead to the entrance, which is surrounded by a stone balustrade with a fine latticework.
The sides of the building are painted in ochre and red stripes: this same type of decoration is repeated in the pillars of the colonnade, built of stone alternated with bricks.
Of particular interest is the park of the villa, also rich in exotic essences. It was designed by Giambattista Cita with the help of Luigi Toniato.
THE VICAR’S HOUSE
Through the centuries, this building has undergone several renovations and a recent reconstruction, so that it is difficult to date it precisely: as the residence of a Vicar it can be assumed that it goes back to the 14th century, even though some architectural traces allow the hypothesis that its origin may be older.
The Vicar, who was already in residence during the Visconti’s submission, continued to exercise his duties during the domination of Venice. He was directly dependent from the Podesta of Vicenza and he was chosen among the most honest citizens who were at least 25 years old. Within a month of his investiture, the Vicar, standing on the balcony of the building, had to publicly read the decree conferring to him his mandate. He made known the laws and passed sentences on civil topics or litigations, he supervised the collections of taxes, prevented gambling and checked the purging of the water canals and was compelled to report to the Podesta of Vicenza every two months.
After the fall of the Venetian Republic, a communal Council, made up of seven citizens, was established: six of them were in charge of the economy and police offices; the seventh was still the Vicar and he had the function of a Judge.