ITINERARIO A S. VITO

Il percorso ci conduce alla scoperta delle bellezze dei dintorni di Brendola, precisamente della frazione di S.Vito, che si trova sul versante dei colli, a sud del centro storico.

E’ necessario raggiungere la località in auto e sostare nella pizzetta centrale , dove sorge la nuova chiesa, inaugurata nell’agosto del 1965; da qui si possono prendere due direzioni che permettono di ammirare villa Pilotto (1),ora Dal Martello, e i resti delle antiche “corti benedettine”(2) (3).

Parte dell’itinerario può essere effettuato anche a piedi per raggiungere tutti i luoghi sopraddetti.

(1) VILLA PILOTTO

Sul versante a sud-ovest si trova villa Pilotto, poi Brendolan, ora Dal Martello.

Proprio davanti ad una possente colombara con uno zoccolo a pietre squadrate,, forse del primo Seicento, sull’area di un probabile più antico edificio, fu costruito nel primo Ottocento un piccolo modesto villino, che si rialza al centro con un breve frontone triangolare. Lo abbelliscono, lungo la linea di gronda, tre occhi ellittici e tre acroterii ne sono ornamento; al

suo fianco corre una barchessa di impronta neo-classica ( ora restaurata e adibita ad altri usi), con testa umana a chiave dell’arco nel lato orientale.

Il recente restauro ha recuperato anche i fabbricati rurali annessi all’antica costruzione.

(2) CORTE PICCOLA BENEDETTINA o CHIESA VECCHIA

Si trova ,sulle prime propaggini settentrionali della costa di S. Vito , una cappella con una canonica e campanile ( sono stati restaurati dai nuovi proprietari Pabst ) che costituisce un romantico e suggestivo complesso circondato da una zona prativa.

La chiesetta,dedicata ai martiri Vito, Modesto e Crescenzia, fu sempre sottomessa alla cura dell’abate dei monaci Benedettini, che a Brendola avevano un loro convento ( Corte Grande) ed erano giunti già verso l’ottavo secolo d.C. compiendo le importanti opere di scolo e bonifica che resero fertile tutta la zona paludosa sottostante.

La cappella, come dice il Morsolin, era stata donata ai monaci dall’antica famiglia dei Chiarelli; venne restaurata nel 1504 e ampliata nel 1856.Quando crebbe la popolazione del luogo, fu tramutata in parrocchia ed il curato era eletto per diritto dallo stesso Abate, con la sola approvazione del Vescovo. Successivi restauri furono eseguiti nel 1931 e negli anni ’60, quando fu venduta agli attuali proprietari.

Sul retro della piccola abside sono state rinvenute tracce di un piccolo cimitero.

(3) CORTE GRANDE BENEDETTINA

Quando, nel Medio Evo , i Benedettini si insediarono nel territorio di Brendola, costruirono il loro convento ai piedi dei colli, ad est del centro abitato, in prossimità del colle di S. Vito.

Il monastero, chiamato Corte Grande,costituiva una delle sedi che dipendevano dai Benedettini di San Felice di Vicenza; i loro diritti sui possedimenti risalivano agli anni precedenti il Mille ( cfr. Morsolin e Castellini) e vi rimasero fino all’epoca napoleonica, quando vennero soppressi gli ordini religiosi e confiscati i loro beni.

La proprietà fu poi dei Valmarana, dei Cita, dei De Bortoli ed ora dei Targon.

L’antico convento, adattato alle esigenze dei vari proprietari, ha subito varie manomissioni ed è costituito oggi da una serie di stanze e corridoi che si aprono su una loggia con balaustra in pietra; a testimonianza dell’antica sede religiosa resta il piccolo campanile a vela posto sulla sommità del tetto.

(Per altre notizie si possono consultare i testi “Uno sguardo su Brendola” e G.Storato ” Nel mio andar per Brendola”).